E’ stato approvato, con il Decreto Lavoro convertito in legge, il nuovo taglio al cuneo fiscale 2023. Da questo mese lo stipendio netto di oltre 14 milioni di dipendenti sarà più alto, per effetto della nuova sforbiciata alle tasse e ai contributi in busta paga, a vantaggio dei lavoratori. Politica inaugurata dall’ex governo Draghi e portata avanti dall’esecutivo Meloni.
Misura introdotta e confermata dal Dl 48/23 e in vigore dal 1° luglio al 31 dicembre 2023.
La grande novità è che la riduzione del cuneo fiscale a partire da luglio 2023, sarà di 4 punti percentuali per tutti i lavoratori fino a 35 mila euro. Taglio che porterà a una riduzione complessiva: del 7% per i lavoratori con redditi fino a 25mila euro e del 6% per quelli con redditi fino a 35mila euro. Purtroppo però solo temporaneamente. Anche il governo punto a stabilizzare la misura nel 2024.
Il nuovo taglio è stato ufficializzato nel Decreto lavoro, pubblicato in gazzetta ufficiale il 4 maggio 2023, con il nome DECRETO-LEGGE 4 maggio 2023, n. 48. Il provvedimento è stato poi convertito in legge lo scorso 29 giugno. In ballo ci sono cambiamenti e novità soprattutto su lavoro (con il taglio al cuneo fiscale e gli incentivi alle assunzioni) e lotta alla povertà con l’introduzione della Garanzia per l’inclusione dal 2024.
Sappiamo però che già un taglio al cuneo fiscale è operativo già da gennaio 2023. Cosa cambia allora? Quali novità sono in arrivo? Le spieghiamo in questo articolo.
Taglio cuneo fiscale da Gennaio a Giugno 2023
Il taglio al cuneo fiscale era stato confermato in Legge di bilancio 2023 targata Governo Meloni, con una proroga di quanto accaduto nel 2022: cioè il 2% di riduzione in busta paga per redditi fino a 35 mila euro.
A ciò la Legge di bilancio 2023 ha aggiunto un ulteriore taglio per le fasce più deboli: la riduzione è stata aumentata di un punto per alcune fasce di popolazione. L’ulteriore sforbiciata del 3% era infatti destinata alle categorie di lavoratori fragili con un reddito fino a 25mila euro.
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Busta paga 2023: la norma
L’articolo 1, comma 281, Legge numero 197/2022, in via eccezionale, per i periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, riconosce l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (detti anche contributi Ivs) a carico del lavoratore (previsto dall’articolo 1, comma 121, della Legge numero 234/2021) in misura pari a:
- Tre punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo (sempre mensile) di 1.923,00 euro maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima;
- Due punti percentuali, a condizione che la retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, non ecceda l’importo (sempre mensile) di 2.692,00 euro maggiorato, per la competenza del mese di dicembre, del rateo di tredicesima.
Fino al 30 giugno 2023 la situazione delle buste paga era quindi questa:
- i redditi fino a 25 mila beneficiavano di un taglio del cuneo fiscale del 3%
- i redditi sopra i 25 mila euro ed entro i 35 mila euro beneficiav
Chi supera il tetto di reddito fissato per accedere al taglio del cuneo (e quindi alla futura soglia decisa per il periodo maggio-dicembre) va incontro a queste conseguenze:
- se la retribuzione imponibile supera il limite pari a 2.692 euro al mese, non spetterà alcuna riduzione della quota a carico del lavoratore. Pertanto, se il lavoratore in un singolo mese percepisce una retribuzione di importo superiore a 2.692 euro lordi, per quel mese non avrà diritto al beneficio;
- se la retribuzione imponibile supera il limite pari a 1.923 euro, ma sia, comunque, di importo minore o pari a 2.692 euro al mese, la riduzione contributiva della quota a carico del lavoratore potrà essere riconosciuta, per il singolo mese di riferimento, nella misura del 2%;
- se la retribuzione mensile non supera il limite pari a 1.923 euro, la riduzione contributiva della quota a carico del lavoratore potrà essere riconosciuta, per il singolo mese di riferimento, nella misura del 3%.
ano in busta paga un taglio al cuneo del 2%.